Luci e ombre di Expo 2015

di Gustavo Ferrara
expo 2015 copertina

È probabile che ormai tutti abbiano scritto qualcosa o semplicemente parlato della celeberrima Esposizione Universale del 2015, popolarmente detta Expo 2015. Non volendo distinguermi dalla folla, racconto anch’io la mia esperienza, ma ovviamente solo dopo aver visitato personalmente la manifestazione.

Giudizi su alcuni padiglioni visitati

Padiglione Zero

Provenendo da ovest (Triulza), l’ingresso all’Expo avviene attraverso il padiglione zero. Questo primo padiglione permette di avere un’introduzione alle tematiche della manifestazione e, stranamente, mi ha entusiasmato: molto bello il portale che ricorda i teatri lignei del rinascimento italiano. Passando sotto questa struttura, sulle nostre spalle un maxischermo rappresenta i modi di vita delle società primitive (alcune scene sono ambientate nel Cilento).

Seguono alcune sale dove si illustra l’evoluzione della produzione e conservazione del cibo nella storia.

L'entrata all' Expo 2015, provenendo da ovest, è costituita dal padiglione 0

Giappone

padiglione del Giappone dall'esterno (Expo 2015)

padiglione del Giappone dall’esterno (Expo 2015)

Il padiglione di gran lunga più interessante tra quelli visitati è senz’altro quello del Giappone. I lunghi tempi d’attesa (5 ore nella corsia normale, 1 ora in quella preferenziale) sono ben ripagati: all’interno schermi, giochi di luce, suoni e altri elementi multimediali creano un’atmosfera di forte impatto, che coinvolge tutti i sensi; i paesaggi storici del Giappone sono resi attraverso giochi di luce, mentre in un altra sala si possono ammirare piante locali, sentendone anche gli odori.

Lo spettacolo finale  è la ciliegina sulla torta: coinvolgente, divertente e molto ben fatto.

Concludendo, la maestria dei giapponesi nell’utilizzo delle tecnologie multimediali, usate come forma d’arte, rende questo padiglione un qualcosa da non perdere.

Germania

Padiglione della Germania ( Expo 2015 )

sala interna del padiglione della Germania ( Expo 2015 )

il padiglione della Germania, più impegnativo ma egualmente interessante di quello giapponese, si concentra sulle tematiche ecologiste. Sono infatti affrontati i problemi che l’attività industriale dell’uomo sta creando all’ambiente al pianeta, proponendo anche tutta una serie di soluzioni, tra cui varie tipologie di prodotti ecologici e a impatto zero.

Estremamente coinvolgente l’esperienza multimediale che permette, attraverso dei piccoli fogli di cartone aventi la funzione di tablet, di approfondire alcuni argomenti in maniera autonoma.

Al primo piano una serra con diverse tipologie di piante. Unica nota negativa lo spettacolo finale, purtroppo un po’ banale e comunque fuori tema rispetto alla tematica ecologista predominante nel padiglione.

Stati Uniti d’America (American food 2.0)

veduta esterna del padiglione degli Stati Uniti (Expo 2015)

veduta esterna del padiglione degli Stati Uniti (Expo 2015)

Questo padiglione, assolutamente sopravvalutato nelle varie recensioni che ho letto, mi è sembrato semplice, un po’ banale e non particolarmente bello (per non dire brutto). Sono messi in mostra tutti i progressi tecnologici nel campo dell’agricoltura, e come questi possono aiutare a sfamare il pianeta. Tra queste tecnologie, senz’altro interessante quella dell’agricoltura efficiente che permette di aumentare la produttività dei terreni attraverso il posizionamento geografico e l’utilizzo di computer per definire il momento giusto per effettuare il raccolto.

Sembra che gli americani abbiano puntato tanto sulla frequentatissima terrazza al secondo piano, che offre una vista panoramica (in realtà limitata solo a due lati) su alcune parti dell’Expo con sullo sfondo della musica statunitense. Sicuramente l’ascolto dei Rolling Stones su una terrazza è una bella cosa, ma non certo un qualcosa per cui valga la pena di fare una lunga coda.

All’esterno gli americani ostentano la loro bandiera sulla facciata, mentre di notte si può ammirare una fontana che, attraverso l’uso dei colori, crea forme che cadono speditamente dalla bandiera americana.

Russia

veduta esterna del padiglione della Federazione russa ( Expo 2015 )

veduta esterna del padiglione della Federazione russa ( Expo 2015 )

Nel padiglione della Federazione russa si è accolti da un immenso specchio che sovrasta il visitatore (chissà che dietro non si annidi qualche spia del KGB?), creando un bell’effetto di visuale dall’alto.

Appena entratici si è accolti da una bellissima mappa della Russia fatta con diversi tipi di semi, mentre nella prima sala due proiezioni sulla destra e sulla sinistra mostrano dei bei passaggi russi. Poco dopo, la Russia ostenta cameratescamente la sua forza: “L’inesauribilità delle risorse naturali russe costituisce la garanzia della sicurezza alimentare”

Dunque un padiglione che, se da un lato mostra la volontà di potenza della Grande Madre Russia, e dall’altro lato presenta una serie di tematiche ecologiste a dir poco interessanti e sorprendenti: tra queste, una serie di prodotti inventati da ricercatori russi grazie ai quali si possono eliminare i pesticidi dal terreno (importante sottolineare che proprio nel padiglione della Russia si affronta il tema del pericolo per l’uomo dei pesticidi)

Passata la prima sala si entra in un “bar laboratorio”, che dà l’impressione di essere un enorme distillatore di vodka (forse non era l’unico a pensarlo, vista la faccia di alcuni ragazzini raccolti attorno al bar)

Alla fine del percorso si arriva nella terrazza (non è un caso che anche gli Stati Uniti ne abbiano una) che offre una vera vista panoramica sull’Expo.

Qatar

veduta esterna del padiglione dell'emirato del Qatar ( Expo 2015 )

veduta esterna del padiglione dell’emirato del Qatar ( Expo 2015 )

Tra i padiglioni dei paesi della penisola arabica, lo ammetto, ho scelto a caso, ma il padiglione dell’emirato del Qatar merita una visita: molto interessante la presentazione dei cibi tradizionali del paese nella storia, dai cibi delle popolazioni del deserto fino all’attualità attraverso l’agricoltura. All’interno, una specie di replica dell’ Albero della Vita riflette immagini che illustrano un racconto nel quale si spiegano la visione geopolitica del paese e i progetti dell’emirato per il prossimo futuro.

Ecuador e padiglioni minori

Padiglione dell'Ecuador ( Expo 2015 )

Padiglione dell’Ecuador ( Expo 2015 )

Il padiglione dell’Ecuador si presenta molto bene all’esterno, ma non fatevi ingannare: l’interno è costituito da sole 2 sale nelle quali si illustrano le regioni del paese e un filmato che racconta i cambiamenti del paese negli ultimi anni. Tempo di visita circa 10 minuti.

Tra i padiglioni minori invece ho visto quello del Kirghizistan, dove una piccola delegazione del paese racconta racconta la sua terra. Sullo sfondo dei tappeti, mentre dall’altro lato vengono mostrate immagini molto suggestive del paese, e quello del Gambia. dove vengono esposti prodotti tipici del paese e del cibo tipico (tipo succo di Baobab o hamburger di coccodrillo)

Note generali sull’Expo 2015

Il problema principale: le code

Si può dire che i padiglioni sono tante, ma le persone sono molte di più. L’enorme affluenza ha creato dei gravissimi problemi logistici: i tempi d’attesa per visitare alcuni padiglioni risultano veramente proibitivi. Con le attuali scadenze temporali, si può calcolare per vedere l’intero Expo ci vorrebbe almeno un mese (andando tutti i giorni dalle 10:00 alle 23:00). Fortunati invece coloro che hanno l’accesso nelle corsie preferenziali, per disabili e bambini: se si è tra questi, si ha una certa possibilità di godersi l’evento.

Sicurezza

Qui invece il giudizio è buono: dal punto di vista della sicurezza sembra tutto ben organizzato, e la presenza di forze dell’ordine (polizia, guardai di finanza, carabinieri, addirittura l’esercito!) è capillare.

Conclusioni e consigli

dunque cosa dire su Expo in generale?

Tirando le conclusioni, resta un evento da non perdere, soprattutto di notte, quando numerosi giochi di luce valorizzano i padiglioni molto più che di giorno.

Tuttavia vi sono anche molti punti negativi, da sapere qualora si voglia visitare la manifestazione:
– se non si è disabili o si hanno dei bambini si va incontro ad ore di estenuanti code per visitare padiglioni che alla fine possono non soddisfare le aspettative.
– non si possono visitare più di 3 dei padiglioni principali in una sola giornata. L’alternativa, visitare i padiglioni minori, non porterà sicuramente grandi emozioni, ma sono comunque interessanti da vedere.
– il prezzo del biglietto è senz’altro troppo caro per vedere 3 o 4 padiglioni, ma ci sono molte offerte in giro.
– l’idea di mangiare all’Expo può far piangere i vostri portafogli, soprattutto se volete mangiare nei padiglioni. Se invece andate al McDonalds, costa solo un 20% in più del prezzo ordinario.

Detto questo, è comunque un evento che forse vedremo in Italia solo una volta nella vita, per cui vale comunque la pena di andare. Se così sarà, spero che questi consigli siano stati utili!

Gustavo H. Ferrara

Galleria fotografica