Heidelberg, l’antica capitale del Palatinato

di Gustavo Ferrara

Il lungo regno di Luigi XIV fu travagliato da continue guerre (quasi sempre volute dal sovrano tra l’altro), e la terza del regno (se si esclude la Guerra dei Trent’anni) fu combattuta dal 1688 al 1697. A questa guerra gli storici hanno dato vari nomi: Guerra della Lega d’Augusta, Guerra della Grande Alleanza, Guerra di Successione del Palatinato. Quest’ultimo nome può risultare noto a qualche appassionato di Storia e agli esperti della materia, ma non è familiare ai più, e qualcuno con particolare curiosità intellettuale potrebbe chiedersi: che cos’è il Palatinato?

Il nome Palatinato indica un’antico Stato (o dominio, visto che non lo si può chiamare Stato nel senso moderno del termine) dell’era medioevale e moderna appartenente al Sacro Romano Impero, che comprendeva territori sparsi e spesso non contigui nell’attuale Germania, in Franconia e nella valle del Neckar. Sulle rive di questo fiume sorge la città di Heidelberg, l’antica capitale di questi domini.

Storia di Heidelberg e del Palatinato fino al 1871

Il territorio di Heidelberg è stato popolato dall’uomo e dai suoi progenitori sin dai tempi più remoti, tanto che una delle tracce più antiche di ominidi in Europa è proprio l’Homo heidelbergensis, i cui fossili sono stati rinvenuti nei pressi della città nel 1907, e vissuto tra 600.000 e 100.000 anni fa.

Durante l’età del bronzo il Palatinato era abitato dai Celti, a cui succedettero i germani, salvo un secolo e mezzo di dominio romano (tra I e III sec. d.C.) durante il quale furono costruite alcune fortificazioni e accampamenti del limes nei pressi del fiume Neckar.

L’attuale Heidelberg nacque invece nell’alto medioevo, probabilmente tra VI e VII sec. d.C., mentre la prima citazione certa di un insediamento, chiamato Bergheim, nel sito dell’attuale centro risale al 769 d.C.. Nei secoli successivi nacque e si sviluppò sulle rive del Neckar il Monastero di San Michele, e nei suoi pressi il borgo crebbe.

La prima citazione del nome Heidelberg è fatta in un documento della vicina Abbazia di Schönau, risalente al 1196. Nel frattempo la valle del Neckar era passata sotto il controllo diretto degli Hohenstaufen, imperatori del Sacro Romano Impero, e l’Imperatore Federico I detto il Barbarossa conferì il titolo di Conte Palatino del Reno coi territori pertinenti al fratellastro Conrado, fondando così quella compagine territoriale che sarebbe divenuta in seguito l’Elettorato del Palatinato.

Nel 1225 la Contea palatina passò sotto il controllo della dinastia bavarese dei Wittelsbach, governata da un ramo collaterale della famiglia fino al 1777, e dal ramo principale  fino all’unità tedesca. Con la Bolla d’Oro del 1356, al Conte palatino venne dato il titolo di Elettore, in quanto parte del Collegio dei sette elettori (quattro laici e tre ecclesiastici) che sceglieva l’Imperatore. Le fortune dei Principi elettori, risiedenti a Heidelberg dall’XI secolo, fecero prosperare la città, e il Castello divenne un’importante dimora principesca, e fu quindi sempre più ingrandito ed abbellito.

Hof Heidelberger Schloss

Il cortile del Castello nel 1683 (incisione di Ulrich Kraus)

L’avvio del cinquecento coincise con la diffusione della riforma protestante nei territori dell’Impero, e le guerre di religione che ne seguirono e che avrebbero insanguinato l’Europa per i successivi due secoli coinvolsero Heidelberg e il Palatinato fino in fondo.

Il seicento, con le continue guerre, segnò la decadenza della città. La Guerra dei Trent’anni (1618-1648), con il coinvolgimento diretto del Principe Elettore, il protestante Federico V, vide il Palatinato devastato dalle armate della Lega cattolica e perso il suo dominio. Con il Trattato di Westfalia del 1648, però, il figlio di Federico, Carlo I fu reintegrato nei suoi titoli e terre. Durante la Guerra di Successione del Palatinato (1688-1697) la città ebbe uno dei suoi momenti peggiori: occupata più volte dalle truppe francesi, tra il 1689 e il 1693 fu ripetutamente incendiata e devastata. Alla fine della Guerra la città e il suo Castello erano in rovina.

Nel 1720 il Principe Carlo III Filippo trasferì la sua residenza nel nuovo palazzo della vicina Mannheim, più adatta ad ospitare una corte in stile Versailles del distrutto Castello di Heidelberg, e lì rimase fino a quando il Palatinato venne integrato nei possedimenti dei Wittelsbach bavaresi nel 1777.

Dopo la parentesi napoleonica, il Palatinato, con il Congresso di Vienna del 1815, fu confermato tra i possedimenti dei Wittelsbach di Baviera, a cui rimase legato fino al 1871, anno in cui quest’ultima fu integrata nel nuovo Impero Tedesco.

Itinerario di visita

La città antica di Heidelberg (in tedesco  Altstadt) è relativamente piccola, e si può visitare con tranquillità nell’arco di una giornata.

Karlstor

La Karlstor

Il centro storico è facilmente raggiungibile dalla stazione dei treni in 5 minuti grazie al servizio di treni urbani (S-Bahn). Scendendo nella stazione di Heidelberg-Altstadt s’incontra per prima la Karlstor, una delle antiche porte d’ingresso alla città, costruita in stile neoclassico tra il 1775 e il 1781.  Passando sotto il suo arco s’imbocca la Hauptstraße, che ci conduce dritti al centro dell’antica città. Dopo circa 400 m.  si apre una bella piazza, la Karlsplatz, che ci offre sulla sinistra la vista del grandioso Castello. L’imponente maniero è il simbolo della città, che domina con la sua mole dalla collina sovrastante, a 80 m. di altitudine. Le sue origini risalgono al medioevo, quando due fortilizi furono costruiti sulle colline sovrastanti la città: uno sul Gaisberg (la più alta) e uno sul Jettenbühl (nella posizione del castello attuale). Ampliato e abbellito nel rinascimento, fu il gioiello degli Elettori Palatini, che vi risiedettero tra il XV e il XVII secolo. A porre fine al suo periodo di splendore fu la già citata distruzione ad opera delle truppe francesi tra il 1689 e il 1693.

Il Castello di Heidelberg

Il Castello di Heidelberg

Proseguendo sulla Hauptstraße s’incontra la piccola piazza detta Kornmarkt (mercato dei cereali), dove s’imbocca la strada verso il Castello. Dopo una faticosa salita si raggiungono le mura esterne del maniero, ed una volta entrati nel cortile principale si nota finalmente quanto sia grande questo complesso. Facendo ancora qualche passo ci troviamo al centro del cortile, e lasciandoci sulle nostre spalle il rinascimentale Fredrichsbau (uno dei pochi ambienti completamente ricostruiti nell’ottocento), osserviamo sulla nostra sinistra la facciata dell’Ottheinrichsbau, importante palazzo costruito nel XVI secolo dal Principe Ottheinrich, dal quale prende il nome. Di fronte a noi, in fondo ad altri edifici medioevali, la torre detta Torturm (torre della porta), accesso ai giardini del Castello.

Perkeo

La statua di Perkeo

Se invece volgiamo lo sguardo a destra troviamo una piccola discesa che ci porta nelle cantine, dove possiamo ammirare quella che fu la più grande botte di vino del mondo, la Großes Fass. Vicino alla scala che ci porta alla botte, sulla sinistra, la curiosa statua del nano Perkeo, giullare di corte del Principe Carlo III Filippo e grande bevitore di vino, a cui la tradizione popolare attribuisce una bizzarra fine. La storia racconta che, essendo in preda a una grave malattia, gli fu consigliato da un medico di bere soltanto dell’acqua. Seguito il consiglio del dottore, il nano smise di bere vino e si dissetò solo con il fatale luquido, e il giorno dopo lasciò questo mondo.

Ritornando nel cortile, e passando sotto la Torturm  si va nei giardini circostanti il maniero, da dove si può godere di una meravigliosa vista panoramica sulla città.

Conclusa la visita, si scende di nuovo in centro per raggiungere la Marktplatz (piazza del mercato), dove si può ammirare la Heiliggeistkirche (Chiesa dello Spirito Santo), la principale chiesa della città, usata sia dai protestanti che dai cattolici. Costruita in stile gotico a partire dal 1398 sul sito di una chiesa più antica, la sua costruzione durò circa centocinquant’anni, concludendosi con il completamento della torre nel cinquecento. In seguito ad un’incendio appiccato dai soliti francesi nel 1709 alcune parti della Chiesa furono ricostruiti.

L'Alte Brucke e la Bruckentor viste dalla riva destra del Neckar. Dietro la Heiliggeistkirche

L’ Alte Brucke e la Bruckentor viste dalla riva destra del Neckar. Dietro, la Heiliggeistkirche

Sulla destra della Chiesa imbocchiamo la Steingasse, che ci porta versoun’altra entrata dell’antica città, la Brückentor (porta del ponte) e, passando sotto di questa, all’ Alte Brücke (ponte vecchio). Attraversando questo ponte settecentesco si arriva sull’altra riva del Neckar, da cui si gode una bellissima vista della città e del suo Castello.

Qui finisce l’itinerario proposto, ma non i luoghi d’interesse. Tornando nel centro rimangono da vedere l’antica Università e le Chiese di San Pietro e dei Gesuiti.

Localizzazione

Comune di Heidelberg