Storia locale

Il Ducato di Milano e il Contado di Pavia tra Sforza e Spagna

L’avvento degli Sforza

Il 13 agosto 1447 si spense senza eredi e senza disposizioni testamentarie il Duca di Milano Filippo Maria Visconti. L’ estinzione della dinastia ebbe come effetto quasi immediato la disgregazione del territorio del Ducato:  Milano si proclamò indipendente erigendosi a Repubblica, Pavia e altre città seguirono il suo esempio, Lodi e Piacenza si diedero a Venezia.
A raccogliere l’eredità dei Visconti e riunificare il Ducato fu Francesco Sforza, condottiero di grande abilità che prestò servizio come capitano di ventura presso Filippo Maria e ne aveva sposato la figlia illegittima Bianca Maria. Infatti fu in quanto marito dell’unica figlia del defunto Duca che lo Sforza reclamò per sè il Ducato, che conquistò con la forza delle armi in seguito. Dopo alterne vicende e la grande vittoria di Caravaggio contro l’esercito della Repubblica di Venezia, lo Sforza si assicurò definitivamente la successione al Ducato, diventandone il nuovo padrone e mantenendo la maggior parte del territorio.
Già dall’era viscontea Pavia aveva perso la sua indipendenza essendo stata inquadrata in un ampio Stato regionale la cui capitale era Milano. Dal 1395, data in cui l’Imperatore del Sacro Romano Impero Venceslao di Lussemburgo investì Gian Galeazzo Visconti del titolo di Duca di Milano, il territorio pavese fu eretta in Contea sotto il controllo diretto del Duca, che potè così infeudare territori a sua volontà.
Nonostante questa situazione, Pavia mantenne ancora un gran prestigio, e ciò fu riconosciuto nel 1499, quando con Diploma imperiale il contado pavese fu elevato a Principato.
In quell’epoca il Principato di Pavia era diviso in quattro circoscrizioni: la Campagna soprana, la Campagna sottana, la Lomellina e l’Oltrepò. Nella parte appenninica dell’Oltrepò erano situate le cosiddette giurisdizioni separate, piccoli feudi dotati di autonomie più o meno grandi e vari privilegi rispetto al restante territorio pavese.

Le guerre d’Italia e il Ducato conteso

La pace di Lodi nel 1454 pose fine a decenni di guerre tra gli stati italiani, e l’assetto territoriale definito nel trattato si rivelò stabile per quarant’anni. A porre fine al periodo di pace furono due questioni pendenti: la successione del Regno di Napoli e quella del Ducato di Milano. La discordia riguardo al primo traeva origine da un confiltto tra il papato e il Re Ferdinando I di Napoli, che venne scomunicato e il cui regno fu offerto nel 1489 al Re di Francia Carlo VIII
La calata di Carlo VIII in Italia nel 1494 segnò l’inizio delle Guerre d’Italia. Per 65 anni, con alcuni brevi periodi di pace, le grandi potenze d’Europa si contesero il dominio della penisola.
La fallimentare impresa di Carlo VIII dimostrò però la debolezza militare degli stati italiani e le loro insanabili rivalità. Il suo successore Luigi XII si propose un piano più realistico per far valere le sue pretese sul Regno napoletano: la conquista del Ducato di Milano.
A Milano le vicende dinastiche della famiglia Sforza avevano portato Ludovico il Moro a controllare il Ducato in nome del nipote Gian Galeazzo Maria, legittimo erede. Tuttavia Ludovico ottenne il titolo di Duca dall’Imperatore Massimiliano I dietro pagamento di una forte somma, e nel 1494 morì, forse avvelenato, Gian Galeazzo Maria.
Il sovrano di Francia poteva vantare pretese sul ducato di Milano in quanto nipote di Valentina Visconti, figlia del Duca Gian Galeazzo (morto nel 1402). Messosi alla testa di un potente esercitò marciò su Milano che cadde nel 1500. Gli anni seguenti furono ancora tormentati dalle guerre, e il ducato rimase sotto la Francia fino al 1512, per poi tornare sotto gli Sforza fino al 1515, e passare di nuovo alla Francia fino al 1521, e ancora sotto gli Sforza fino al 1535.

La battaglia di Pavia e il dominio spagnolo

Nell’ambito della prima guerra tra l’Imperatore Carlo V e il Re di Francia Francesco I, si svolse a Pavia il 24 febbraio 1525, nell’antico parco visconteo a nord del castetllo, la famosa battaglia tra le truppe imperiali e quelle francesi.
a Pavia, sotto il profilo architettonico, il principale (triste) retaggio delle guerre d’Italia fu la distruzione dell’ala nord del Castello visconteo durante una battaglia nel 1527. Il castello fu cannoneggiato su ordine del comandante delle truppe francesi Odet de Foix, detto Maresciallo di Lautrec, che aprì così una breccia nelle fortificazioni attraverso la quale occupò la città. E non fu quello quello l’unico dramma di quell’episodio, visto che gli occupanti francesi si diedero al saccheggio della città per sette giorni.
La pace di Cateau-Cambrésis firmata nel 1559 tra Filippo II di Spagna ed Enrico II di Francia pose fine alle guerre d’Italia e sancì il possesso definitivo del Ducato di Milano da parte degli Asburgo spagnoli, sotto i quale restò per i seguenti 155 anni.

Gustavo Ferrara

Il Ducato di Milano e il Contado di Pavia tra Sforza e Spagna ultima modidfica: 2013-12-09T15:46:28+01:00 da Gustavo Ferrara

Bibliografia

Storia di Milano 6: Il Ducato Visconteo e la Repubblica ambrosiana. Milano, Treccani degli Alfieri, 1955

Storia di Pavia: Dal Libero Comune alla fine del Principato Indipendente. Pavia, Banca del Monte di Lombardia, 1990.

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